Se ne parla raramente, eppure quello dell’eccessivo consumo di alcol da parte degli anziani è un problema reale. Secondo il Ministero della Salute, in Italia uno su due over 65 beve troppo.
Quello fornito è senz’altro un dato preoccupante, perché se è vero che esagerare con le bevande alcoliche è dannoso per chiunque, lo è ancor di più per una categoria fragile e vulnerabile come quella degli anziani. Nell’anziano infatti la sensibilità agli effetti dell’alcol aumenta notevolmente a causa dei cambiamenti che il nostro organismo subisce a livello fisiologico e metabolico con il passare degli anni: in particolare a partire dai 50 anni, la quantità d’acqua nell’organismo diminuisce. Ciò significa che l’alcol assunto viene diluito in una quantità minore di liquido, diventando così maggiormente dannoso per la salute. In pratica, rispetto ad un individuo giovane, una uguale quantità di alcol ingerito determina un tasso alcolemico più elevato e, di conseguenza, effetti più marcati.
Non va poi dimenticato che organi come il fegato ed i reni con l’invecchiamento sono soggetti ad una riduzione del loro funzionamento, per cui la normale funzione di inattivare la tossicità dell’alcol e contribuire alla sua eliminazione dall’organismo risultano deficitarie.
Infine, si deve necessariamente considerare che la quasi totalità della popolazione anziana fa quotidianamente uso di farmaci, la cui efficacia può essere inibita dall’assunzione di alcol, e soffre di problemi di equilibrio, deambulazione e/o di ridotta mobilità, condizioni che possono essere aggravate dal consumo inappropriato di alcol, con la conseguenza di un aumento del rischio di cadute e fratture.
Gli effetti dei comportamenti inappropriati sono devastanti: dei 17mila decessi annui correlati al consumo eccessivo di alcol, la maggior parte è costituita da soggetti anziani. Si tratta perlopiù di decessi conseguenti a cadute, ma anche suicidi, complicanze legate a malattie cardiovascolari, neuropsichiatriche e all’insorgenza di tumori. Questi colpiscono diversi organi: cavo orale, faringe, esofago, stomaco, fegato, colon-retto e, in particolare, risulta acclarata la correlazione tra l’eccessivo consumo di bevande alcoliche e il tumore al seno.
Qual è dunque la quantità di alcol consentita?
Di fronte ad un paziente anziano, i medici impongono un limite massimo di dieci grammi di alcol al giorno, pari a un bicchiere scarso.
Ancora una volta, il principale alleato della salute risulta essere la prevenzione, che in questo caso è affidata alle le famiglie e, soprattutto, ai medici di base: questi hanno il compito fondamentale di identificare i consumatori di bevande alcoliche attraverso l’individuazione ed il riconoscimento dei comportamenti a rischio, un’attività che purtroppo risulta ancora troppo spesso carente.