Secondo l’indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità insieme all’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Università Vita-Salute S. Raffaele, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO) e la Doxa, durante il lockdown sarebbero diminuiti i fumatori di sigarette tradizionali. È una buona notizia, ma durante lo stesso periodo in molti si sono approcciati per la prima volta a dispositivi alternativi come le sigarette elettroniche o i prodotti a tabacco riscaldato, senza contare che, sempre secondo i dati riportati, tra i fumatori “tradizionali” c’è chi ha invece aumentato il numero di sigarette.
Dai dati emersi è facile dedurre che per molti l’emergenza legata al Covid-19 abbia costituito la motivazione capace di indurre finalmente ad abbandonare il proprio vizio, trasformando un periodo difficile in una proficua opportunità di salute. D’altra parte, le stesse autorità sanitarie si erano espresse sin da subito sottolineando come le conseguenze del coronavirus potessero essere più gravi nei soggetti fumatori.
Non c’è bisogno di specificarlo, ma il tabagismo è dannoso sempre, non solo in tempo di pandemia, perché rientra tra i principali fattori di rischio in fatto di infarti, enfisemi e patologie tumorali. È pericoloso per la salute del fumatore e di chi vive al suo fianco, ma anche per quella del pianeta terra: non bisogna infatti dimenticare che i mozziconi abbandonati nell’ambiente rientrano tra i principali agenti inquinanti dei nostri oceani. La Giornata Mondiale senza tabacco che ricorre dopodomani 31 Maggio ci obbliga a ribadire che per tutte queste ragioni non è mai troppo tardi per liberarsi di questa abitudine, una delle più nocive per la nostra salute.
Smettere può non essere semplice, ma esistono farmaci, trattamenti sostitutivi e centri antifumo che possono supportare in questo difficile processo che da una parte necessita di una considerevole dose di forza di volontà, ma dall’altra ripaga abbondantemente degli sforzi: ricordiamo infatti che stare lontani dalle sigarette vuol dire riportare pressione arteriosa e frequenza cardiaca entro i range normali, abbassare in brevissimo tempo il livello di monossido di carbonio nel sangue, regolarizzare quello relativi all’ossigeno e ripulire i polmoni dai depositi lasciati dal fumo. Sapori e odori tornano a manifestarsi ai nostri sensi appieno, si respira meglio, si recuperarno energie e il rischio cardiovascolare e quello di tumore al polmone si abbassano nel giro di qualche anno.