Novembre è il mese dedicato alla neoplasia più diffusa al mondo, quella che provoca il più alto tasso di decessi: il tumore al polmone. Solo in Italia ne vengono diagnosticati ogni giorno più di 115 casi, di cui ancora troppo pochi riescono a sopravvivere anche a causa delle diagnosi troppo tardive: in sette casi su dieci questi tumori vengono scoperti troppo tardi.
Diversi i fattori di rischio, che comprendono tra gli altri predisposizione genetica ed esposizione ad agenti aereo contaminanti, ma il fumo rappresenta quello principale: fondamentale perciò la prevenzione primaria attraverso l’adozione di stili di vita corretti, e la sensibilizzazione rispetto ai danni che il tabagismo provoca. Ma un altro aspetto importante riguarda il riconoscimento dei sintomi, che può contribuire alla formulazione di diagnosi e cure tempestive. Si tratta purtroppo di sintomi che la patologia in questione condivide con altre malattie respiratorie: tosse, mancanza di fiato, affanno e respiro sibilante della voce, ma anche manifestazioni più generiche, non riconducibili direttamente al polmone, ma che spesso accompagnano la malattia tumorale quali la stanchezza, l’inappetenza e la perdita improvvisa e non giustificata di peso, i problemi di deglutizione. Tutti, sebbene aspecifici, possono essere campanelli d’allarme e non devono perciò essere sottovalutati.
Oggi, grazie alla ricerca, le cose stanno cambiando in meglio: la prevenzione primaria rimane fondamentale, ma le speranze e l’aspettativa di vita per i malati aumentano. Esistono infatti farmaci innovativi ad azione mirata e a “bersaglio molecolare” che, insieme all’immunoterapia, permettono ad alcune categorie di pazienti di stabilizzare la malattia e godere di una qualità di vita prolungata, purché la diagnosi avvenga precocemente. Negli ultimi anni i progressi della scienza sono stati tanti, e hanno dato a molti la possibilità di essere curati con soluzioni terapeutiche personalizzate ed efficaci, ma la condizione indispensabile per accedervi rimane quella di effettuare indagini di screening e percorsi diagnostici appropriati.